Toner e cartucce di stampa

Se sono un normale cittadino che produce rifiuti urbani :

  • mi impegno per effettuare la classica raccolta differenziata
  • oppure, se devo smaltire rifiuti ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, grandi e piccoli elettrodomestici ecc. mi dovrei recare presso i centri di raccolta comunali.

Se invece a casa mia produco un rifiuto urbano potenzialmente pericoloso per l’ambiente e la salute, come ad esempio toner e cartucce delle stampanti, pile, farmaci scaduti, vernici, accumulatori per auto e autoveicoli, olio per auto, olio vegetale esausto, allora avrei l’obbligo morale di smaltirli correttamente  attraverso modalità di recupero particolari, che prevedono di separare i rifiuti e conferirli negli appositi contenitori, per impedire alle sostanze nocive di diffondersi e danneggiare l’ambiente.

Se invece di essere un semplice cittadino sono ad esempio un’impresa, un professionista, un Ente  (di qualsiasi natura e grandezza) ho precisi obblighi di legge (non solo obblighi morali) e sono soggetto a controlli e sanzioni.

La legge attribuisce ai toner e alle cartucce di stampa l’ uno o l’altro di questi due Codici Europei dei Rifiuti (CER):

– 08.03.18:  materiali di stampa esauriti NON pericolosi

– 08.03.17:   materiali di stampa esauriti PERICOLOSI

E’ considerata pericolosa qualsiasi sostanza che è o sarà classificata come pericolosa dalla legge: ma solo se la sostanza raggiunge determinate concentrazioni (ad esempio percentuale rispetto al peso) tali da conferire al rifiuto una o più delle caratteristiche di pericolosità. Il criterio della concentrazione limite si applica esclusivamente nei casi, come ad esempio quello dei materiali di stampa, nei quali i rifiuti sono classificati con numeri di codice cosiddetti “speculari”: una voce riferita al rifiuto pericoloso e una al rifiuto non pericoloso, in funzione del contenuto di sostanze pericolose.

Chi genera il rifiuto è l’unico ad avere la responsabilità di scegliere il codice CER corretto (art.183 comma 1 lettera f D.Lgs 152/2006). Anche nel caso dei materiali di stampa non è lasciata la possibilità  alle imprese di dichiarare la pericolosità o la non pericolosità senza dimostrarlo adeguatamente. Si può sempre perciò affermare che il rifiuto è pericoloso, salvo che le analisi effettuate non dimostrino il contrario.

Come dovrei smaltire come semplice cittadino i toner e le cartucce esauste? Se la mia esigenza è quella di sapere dove mettere le cartucce di Toner per le stampanti laser e quelle per le stampanti a getto d’inchiostro devo considerare innanzitutto che queste non sono nè “rifiuti da imballo”( es. plastica)  nè “rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche”.stamp

In assenza di informazioni precise una tendenza sbagliata del cittadino  è quella di mettere questo tipo di  rifiuti nel sacco nero. Ogni anno nel nostro paese si stima che vengano utilizzate circa 350 milioni di cartucce per stampante, ma che solo il 10% una volta esaurite vengano rigenerate dalle aziende specializzate. Mettere nel sacco nero comporta alti rischi di inquinamento, poiché questi rifiuti difficilmente vengono successivamente separati e quindi vengono inceneriti o portati in discarica, con tutte le conseguenze per l’ambiente e la salute umana.

Un’ altra possibilità è la cosiddetta “rigenerazione”: un procedimento di riutilizzo che permette di riempire nuovamente con l’inchiostro le cartucce esaurite, risparmiando così sia sui costi dell’acquisto del materiale nuovo che sui costi di inquinamento ambientale conseguenti all’errato conferimento nel sacco nero. Un esempio di tale approccio, presente anche in provincia di Sondrio, è quello offerto dalla catena Ecostore.

Esistono in commercio, per i più esperti (o i più temerari) anche kit per il riempimento “fai da te” delle cartucce. 

Un ultima possibilità per il cittadino è quella di portare le proprie cartucce vuote presso  un Ente Pubblico (es. il proprio Comune, se questo servizio è stato attivato) o privato obbligato per legge al corretto smaltimento delle cartucce.

L’importante è sapere che dal nostro corretto e responsabile comportamento di cittadini nel differenziare questo ed altri tipi di rifiuti discende un grande beneficio per l’ambiente, per la salute umana e anche per il portafoglio.