sacco giallo, azzurro o nero ?

In provincia di Sondrio il sacco di colore giallo viene utilizzato per la raccolta multi-materiale di plastica, alluminio, banda stagnata e imballaggi alimentari in polistirolo. Il sacco azzurro per la raccolta di carta e cartone. Ricordo che tutti questi materiali sono considerati “imballaggi”. Sin qui tutto facile? Se avete dei dubbi sul sito di Secam ci sono indicazioni abbastanza chiare per quanto riguarda sia l’ABC dei rifiuti sia quali materiali si devono conferire nei rispettivi sacchi giallo e azzurro e quali invece vanno messi nel sacco nero. Gli esperti di Secam sono sempre ben disponibili ad andare nelle scuole o nei Comuni a spiegare ai bambini o alla popolazione la corretta modalità della raccolta differenziata: vale la pena approfittarne.

Nella pratica cosa succede? Sappiamo tutti che una bottiglia di acqua è composta di plastica e che  un giornale quotidiano, pur non essendo un imballaggio, va riciclato mettendolo nel sacco azzurro. Però a volte per fare in fretta si mettono anche questi materiali nel sacco nero (quando va bene, dato che in giro si trovano rifiuti sparsi da tutte le parti o abbandonati per strada). E’ anche  il caso  di molti luoghi e uffici pubblici, dove la raccolta differenziata non esiste, o delle molte manifestazioni e sagre che affollano i fine settimana estivi, dove esiste ancora l’abitudine di mettere nell’indifferenziato piatti, bicchieri e bicchierini di plastica. Con poco sforzo i piatti potrebbero essere puliti. Curiosamente le posate in plastica non possono ancora essere messe nel sacco giallo e non possono, per motivi puramente economici, venire differenziate (allora vengono incenerite: in modo legale, perchè la legge  prevede che si possa incenerire anche la plastica!)

A volte invece non si può imputare lo sbaglio solo al consumatore poichè chi produce o commercializza il prodotto  non è sufficientenmente chiaro nello scrivere sull’etichetta l’indicazione di come vada riciclato il singolo componente di cui si compone l’imballaggio. Oppure,peggio ancora, utilizza imballaggi in tutto o in parte non riciclabili, senza per questo avere alcun disincentivo da parte dello stato italiano.

Molti prodotti di consumo  utilizzano imballaggi misti e caso per caso e con molta pazienza bisogna capire in quale sacco va uno e in quale sacco va l’altro.

Infine sono sempre più presenti nel mercato alimentare alcuni materiali detti poliaccoppiati (composti cioè da più strati di materiali diversi ma non separabili) che costituiscono un vero problema di selezione per il cittadino, anche di quello più attento alla corretta raccolta differenziata. Il più famoso è il Tetrapack, per il quale non ci sono problemi di raccolta differenziata: va messo nel sacco azzurro (i problemi esistono semmai per molte cartiere italiane che lo devono riciclare).

Ci sono però anche imballaggi composti ad esempio da un poliaccoppiato secplastica/alluminio o cartoncino/alluminio: e questi dove li mettiamo?

 

A maggior ragione consiglio di sottoporre domande, dubbi, perplessità  agli esperti di Secam che, ripeto, sono ben disponibili ad andare nei territori (anche nell’interesse dei Comuni) a parlare di questi argomenti.